martedì 9 giugno 2015

Le certificazioni BIO, un valido aiuto

Se fino a pochi anni fa le persone che acquistavamo cosmetici (ma anche alimenti) bio erano una cerchia ristrettissima, oggi questo pubblico si è notevolmente ampliato diventando una fetta di mercato molto ambita dalle aziende.

Per questo motivo, se ci fate caso girando tra gli scaffali dei supermercati, è facile trovare la parola "bio" in bella vista su barattoli, bottiglie e flaconi di prodotti che, leggendo la lista degli ingredienti, di bio non hanno poco o niente - però quelle tre letterine magiche sull'etichetta ingannano i consumatori e le aziende fanno cassa, è la dura legge del mercato.

"Ma è un inganno!!", "Non è giusto!" so che ve lo state dicendo, ma la risposta è "no", non è un inganno. Perché magari vicino alla parola bio c'è un piccolo asterisco che spiega quali ingredienti provengono da agricoltura biologica. Ma magari leggendo sull'etichetta la composizione del prodotto (maggiormente per quanto riguarda cosmetici e detergenti) quell'estratto "bio" è in fondo all'inci, preceduto da derivati del petrolio, da siliconi o da parabeni.



Per aiutarci in questa giungla di falsi richiami pubblicitari, vengono in nostro aiuto le certificazioni biologiche, dei veri e propri marchi di qualità stampati sulle etichette, rilasciati da enti che controllano la reale provenienza degli ingredienti, così come la formulazione del prodotto e il suo impatto sull'ambiente.

Nate per attestare origine e qualità dei prodotti alimentari, le certificazioni si sono evolute nel tempo arrivando al settore cosmetico - vediamo quindi quali sono quelle più importanti rilasciate in Italia (all''estero dedicheremo un post a parte):


 ICEA, Istituto di Certifazione Etica Ambientale,
rilascia la più importante certificazione italiana riguardo la produzione di cosmetici eco-biologici.
 
Secondo questo importante ente, i prodotti della Eco Bio Cosmesi si caratterizzano per:

  • l'utilizzo di materie prime da agricoltura biologica o da raccolta spontanea;
  • l’assenza nei prodotti di materiali discutibili dal punto di vista ecologico, sia nel prodotto stesso che nell'imballaggio;
  • l’assenza di materie prime non vegetali considerate “a rischio”, ovvero allergizzanti, irritanti o con evidenze di probabili danni per la salute dell’uomo;
  • la riduzione dell'impatto ambientale dovuto agli imballaggi superflui (confezioni singole) o non riciclabili (si promuovono imballaggi da materie prime rinnovabili, materiali riciclabili o collegati ad un sistema di restituzione dei vuoti).
I criteri guida nella scelta delle materie prime ammesse sono:
  • scarsa tossicità ed assenza effetti indesiderati sull’uomo;
  • basso impatto ambientale;
  • dermocompatibilità.


CCPB, Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici, rilascia ben due certificazioni cosmetiche:

la certificazione "Cosmetici Naturali" prevede che almeno il 95% degli ingredienti sia naturale o di origine naturale - a questo link trovate tutta la documentazione;




la certificazione "Cosmetici Biologici" prevede che almeno il 95% degli ingredienti naturali che compogono il cosmetico sia certificato biologico - maggiori dettagli qui.






Bioagricert è un altro importante ente certificatore italiano di prodotti biologici che certifica l’applicazione da parte delle aziende di standard specifici per la produzione di cosmetici naturali e di cosmetici biologici che prevedono diverse tipologie di conformità.

I prodotti cosmetici per essere certificati “naturali” o “biologici” devono contenere la maggior parte degli ingredienti - cioè il 95% - “naturali” o “di origine naturale”.

Per ingredienti “naturali” si intendono le sostanze ottenute da materie prime naturali quali i prodotti vegetali coltivati o da raccolta spontanea, prodotti di derivazione animale (quali dal latte, miele, ecc.) e minerali, manipolati solo con processi fisici (essiccazione, miscelazione, macerazione, ecc.).

Per ingredienti “di origine naturale” si intendono le sostanze ottenute sempre da materie prime naturali, come sopra riportato, che però possono subire, oltre ai processi fisici, alcuni processi chimici ammessi. Nel caso dei cosmetici “biologici” gli ingredienti naturali devono essere anche certificati da produzioni biologiche.


Lo standard per la cosmesi naturale “Natural Origin” prevede che il 95% degli ingredienti siano “naturali” e “di origine naturale”; il rapporto fra ingredienti “naturali” e “di origine naturale” dipende dalla tipologia dei vari prodotti ed è ammesso massimo il 5% di sostanze additive funzionali come da lista allegata allo standard.


Lo standard per la cosmesi naturale “Natural Cosmetic” prevede che il 95% degli ingredienti siano “naturali” e “di origine naturale” ed il prodotto finito deve contenere una percentuale minima di ingredienti “naturali” che varia a seconda della tipologia di prodotto.



Infine, lo standard per la cosmesi biologica “Bio-Organic” prevede che il 95% degli ingredienti siano “naturali” e “di origine naturale”. La totalità degli ingredienti “naturali” deve essere certificata biologica in base al Reg. CE 834/2007, agli standard NOP, JAS, IFOAM, etc., in deroga, un 5% di tali ingredienti “naturali” può non essere certificata biologica.

Qualora non tutti gli ingredienti “naturali” siano reperibili certificati biologici, deve essere specificata, in prossimità del marchio, la percentuale di ingredienti biologici utilizzati nel prodotto specifico che, in ogni caso, non deve essere inferiore al 70%.

E voi, avete mai notato questi marchi sui vostri prodotti, oppure sui flaconi esposti negli espositori di supermercati e profumerie?

Continueremo questa carrellata di marchi nei prossimi giorni, con le certificazioni rilasciate ai prodotti cosmetici all'estero, alcuni dei quali sono commercializzati, e quindi reperibili e riconoscibili, ormai anche in Italia.

Stay tuned!

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